Saturday, September 04, 2010

Il Seminario Il Futuro è DOP!


Questa mattina ho partecipato da spettatore al Seminario "Il Futuro è DOP!", in cui si è discusso sul futuro non solo del Pecorino di Filiano, ma più ampiamente del presente e del futuro del settore agricolo e zootecnico lucano.

Il seminario è stato caratterizzato da interventi molto critici, ma costruttivi da buona parte dei relatori. Si ha inizio con il saluto di Stefano Genovese, Direttore del Consorzio per la Tutela del Pecorio di Filiano che introduce il tema dell'Agropirateria, e di Giuseppe Nella, Sindaco di Filiano, che sottolinea il problema dell'esigua quantità di Pecorino prodotto nell'areale, circa 45quintali/anno.

Luigi Zucale, Presidente del Consorzio del Pecorino di Filiano, decreta la morte della zootecnia in basilicata e lamenta la mancanza del ricambio generazionale nelle aziende zootecniche, in parte causato da una mancanza di spinta dal basso, dalle amministrazioni comunali. Le imprese hanno difficoltà oggettive a pagare l'acqua, l'elettricità, oltre a ricevere con pesanti ritardi il pagamento del latte fornito. Si richiede al governo regionale delle leggi strumentali, per consentire lo sviluppo delle imprese.

Il Dott. Domenico Romaniello, Commissario Straordinario dell'ALSA, sottolinea la difficoltà a mantenere prezzi di mercato, dettati dal predominio della grande distribuzione. Altro problema da risolvere è l'assistenzialismo che è stato fatto da sempre nei confronti delle imprese, senza però istituire un osservatorio che possa essere il punto di partenza per una corretta programmazione. Da superare anche i problemi di burocrazia e lentezza amministrativa in risposta alle richieste di aiuto da parte delle imprese.

Interviene dal pubblico il Direttore della Coldiretti Giuseppe Brillante, che sottolinea che nonostante il settore agroalimentare Made in Italy all'estero sia valutato sui 60miliardi di Euro, la grande maggioranza di tale prodotto usa materie prime non sempre provenientei dall'Italia.

Il Dott. Vincenzo Folino lancia una provocazione: se le materie prime fossero tutte italiane i prezzi sarebbero competitivi?

Brillante, continuando nel suo intervento, sostiene che i prezzi dovrebbero seguire le politiche e le logiche del mercato, e conferma che la bassa qualità dei prodotti cosiddetti "italiani" nuoce proprio al mercato "Made in Italy". E' necessario avere più potere contrattuale, ed uno degli strumenti che potrebbero aiutare in tal senso è poter utilizzare i Progetti Integrati di Filiera (PIF) di prossimità.

A seguire interviene Donato Di Stefano, presidente della CIA, che pone l'accento sulla necessità di razionalizzare gli enti, di definire dei ruoli, e pianificare prendendo una direzione decisa. Si richiede una vera politica agroalimentare regionale, e si sottolinea che gli interlocutori sono la Regione e l'Unione Europea. In questo senso bisogna valorizzare l'agricoltura, l'ambiente ed il territorio. Di Stefano affronta inoltre la questione della sicurezza alimentare, della tracciabilità e del valore aggiunto che devono avere i prodotti locali; in tal senso è importante che sia introdotto un divieto di utilizzare nomi che richiamino il territorio qualora il prodotto non sia derivato da materie prime del territorio stesso.

Interviene un produttore, Giovanni Samela di Frusci, che conferma, con la propria esperienza, il fatto che sul mercato, soprattutto estero, ci si confronta con prodotti a detta dell'etichetta "italiani" o "lucani" ma che sono fatti con latte nè lucano, nè italiano. Samela termina il suo intervento riportando una dura critica al dipartimento dell'agricoltura della Regione, che negli anni si è visto svuotato dell'esperienza degli agronomi perdendo il contatto diretto con la realtà dell'agricoltura stessa, ma che si sta orientando più verso il settore legale e burocratico.

La parola viene data al Dott. Giannino Romaniello, Presidente della III Commissione del Consiglio Regionale, il quale spiega che il problema della mancanza di interesse dei giovani nell'agricoltura e nella zootecnia è dovuto alla sostanziale difficoltà di produrre reddito al pari di altre tipologie di attività. Si ritiene necessario incrementare il sistema di relazioni tra l'economia e la politica, favorire la partecipazione delle parti sociali. Parte della soluzione dovrà passare attraverso la razionalizzazione delle risorse, mettere mano agli enti inutili. E' necessario avviare questo processo mettendo in comunicazione la Commissione direttamente con i singoli settori e le parti ed i soggetti interessati.

Il Presidente del Consiglio Regionale Dott. Vincenzo Folino termina con un resoconto sulla politica Europea e di quanto l'Italia può fare in seno all'Unione. La crisi di questi anni ha colpito tutti, ed in particolare il settore agricolo. Segue una breve analisi della situazione dell'agricoltura in Basilicata, nei vari settori dell'ortofrutta, dei vini, dell'olio e dei prodotti lattiero caseari. Il Presidente lamenta una mancanza di politica interdipartimentale e l'esigenza di sburocratizzare, confermando la necessità di razionalizzare la presenza degli enti ed una maggiore integrazione con le associazioni di categoria. Termina l'intervento con un invito diretto al Consorzio di farsi promotore di inziative che possano aiutare lo sviluppo e migliorare le condizioni delle imprese del settore.

Al termine del seminario, dopo una breve, ma decisa chiusura di Luigi Zucale, le interviste di TG3 e degli altri mezzi di stampa, il Consorzio per la Tutela del Pecorino di Filiano ha invitato relatori e partecipanti ad assaporare un delizioso primo piatto, ed un secondo a base di Pecorino di Filiano e salame locale, in uno stand dell'Unione Regionale dei Cuochi Lucani, accompagnato dalla degustazione dei vini delle Cantine Nolè 1912.

Rocco Lucia

No comments: